Come aiuta il fluoro a prevenire la carie?
L'importanza del fluoro nella prevenzione della carie è supportata da un'ampia letteratura scientifica ed è riconosciuta dall'organizzazione mondiale della sanità e dal ministero della salute italiano.
Il fluoro aiuta a prevenire la carie rallentando la distruzione dello smalto e accelerando il processo di rimineralizzazione.
Più precisamente, la sua funzione preventiva si esplica attraverso i seguenti meccanismi:
- Formazione di fluorapatite: si tratta di una variante dell'Idrossiapatite che costituisce normalmente lo smalto dei denti, nella quale il fluoro si sostituisce a ioni idrogeno formando un materiale più resistente alla demineralizzazione e all'attacco di acidi e placca batterica. La sintesi di fluorapatite avviene durante la formazione della struttura dentale (amelogenesi), il che sottolinea l'importanza del fluoro nella dieta e nell'igiene orale dei bambini;
- Remineralizzazione dello smalto: sui denti già erotti il fluoro ha la capacità di fissarsi nello strato più esterno dello smalto, assieme al calcio e al fosfato dissociati, sempre sottoforma di fluorapatite, compensando la quota erosa dagli acidi della placca;
- Azione antibatterica: il fluoro è in grado di contrastare l'adesione dello Streptococcus mutans (principale batterio responsabile della carie) ai tessuti dentali.
Quali sono le principali fonti di fluoro?
A parte dagli approvvigionamenti alimentari, una delle fonti principali di fluoro è rappresentata dall'acqua potabile, ma a riguardo esiste un'ampia variabilità tra le diverse fonti. In Italia la maggior parte dell'acqua potabile contiene una quantità di ioni fluoro non sufficiente a garantire un effetto di protezione verso la carie. Nel sito Acqueitaliane è reperibile il contenuto dello ione fluoro, espresso in mg/l, nelle più diffuse acque minerali reperibili in Italia.
Da qui l'importanza di integrare il patrimonio di fluoro per via topica e/o per via sistemica:
- Per via topica: attraverso l'uso di tutti quei mezzi di erogazione che forniscono fluoro in concentrazioni elevate direttamente alle superfici esposte; l'esempio più caratteristico è dato dai dentifrici o collutori fluorurati, ma è anche possibile l'applicazione professionale periodica di gel fluorurati sui denti;
- Per via sistemica: attraverso la somministrazione orale di fluoro in gocce o pastiglie.
Come fare la corretta fluoroprofilassi?
Ad oggi l'orientamento scientifico è quello di identificare prima di tutto il rischio di cariogenicità (suscettibilità a sviluppare carie) del piccolo paziente, identificando il suo grado di igiene, la capacità di usare il dentifricio e anche informandosi sulla concentrazione di fluoro contenuta nell’acqua della zona in cui vive.
In quei soggetti in età evolutiva da 6 mesi a 6 anni ad alto rischio di carie, può essere indicata la somministrazione sistemica di fluoro attraverso compresse o gocce, oppure l’applicazione professionale dal dentista di vernici contenenti fluoro direttamente sulle superficie dentarie a rischio.
Nei soggetti che non sono ad alto rischio di carie il semplice utilizzo di dentifrici contenenti 1000 ppm di fluoro 2 volte al giorno può essere sufficiente.
La somministrazione di integratori fluorati (compresse, gocce), durante la gravidanza, allo scopo di ridurre il rischio di carie del nascituro, non è raccomandabile vista la mancanza di una chiara evidenza scientifica.