Può presentarsi in vari gradi di intensità, dalla semplice inquietudine davanti alla poltrona alla più incontrollabile avversione ad ogni trattamento odontoiatrico.
Le cause scatentanti questa patologia vanno ricercate in parte nel naturale istinto ad evitare il dolore che la persona suppone di dover affrontare nella seduta, ed in parte tra fattori psicologici, come il senso di costrizione nella postura che il paziente deve assumere, o il fastidio nel percepirsi “esaminati” in una zona intima quale è il cavo orale.
Il rischio maggiore cui l’odontofobia espone i soggetti è quello di indurli ad evitare l’appuntamento con il dentista, rinunciando così ad esami e cure che giovano alla salute della bocca ed al benessere che ne deriva.
La matrice psicologica di questa condizione negli adulti è spesso dovuta a convinzioni e stereotipi radicati nella psiche. Nei bambini è possibile, e anzi quanto mai opportuno, che i genitori favoriscano lo stabilirsi di un rapporto sereno dei pargoli con il dentista e con i suoi strumenti. È bene che i bimbi siano a conoscenza dell’appuntamento con buon anticipo e che questo sia visto da loro come uno tra i molti impegni cui devono far fronte. Far creder loro che si stia uscendo per una gita fuori porta per poi metterli davanti all’amara sorpresa non mitiga, piuttosto peggiora, il loro sentimento rispetto a pinze e specchietti. Inoltre abituarli alla periodicità delle visite anziché condurli dallo specialista solo in caso di particolari dolori o urgenze li aiuterà a vivere il loro quarto d’ora sulla poltrona con molta più serenità.
Non va trascurato il ruolo delle strutture e degli operatori. Un ambiente familiare e rilassante e la continua e rassicurante comunicazione con i piccoli da parte del personale medico possono ridurre di molto le possibilità che il bambino viva un’esperienza spiacevole o, peggio, traumatica.
La motivazione apparentemente più razionale che potrebbe innescare l'idiosincrasia rispetto alle cure dentistiche, ovvero la paura di dover sopportare del dolore fisico, può essere decostruita da semplici osservazioni sulla natura e i metodi dei trattamenti odontoiatrici odierni. La sofferenza dei pazienti è oggi quasi azzerata da tecniche di anestesia sempre più avanzate e sempre meno invasive. Tra queste siamo orgogliosi di aver adottato WAND-STA, un sistema computerizzato che inietta il liquido anestetico senza pungere le gengive e in quantità controllate da un avanzato software sviluppato per garantire la totale assenza di dolore. Nei casi più gravi di odontofobia infantile, può rivelarsi necessario il ricorso alla sedazione cosciente, che in moltissimi casi aiuta i piccoli pazienti a superare il trauma che l’ha scaturita.
Anche gli apparecchi ortodontici, fissi o mobili, sono oggi assai meno vistosi che un tempo, quando la loro forma e dimensione rischiavano di creare, in qualche misura, del disagio sociale nei bimbi che dovevano indossarli.
Parlare ai ragazzi dell'evoluzione della scienza odontoiatrica e delle sue tecniche, essere trasparenti e sereni quando li si porta dal dentista ed educarli alla prevenzione delle patologie è il modo migliore perché facciano propria fin da piccoli la necessaria attenzione alla cura del cavo orale.