La malattia parodontale comprende le gengiviti e le parodontiti, patologie che riconoscono una causa multifattoriale essenzialmente batterica con l'interazione di tre cofattori:
- suscettibilità dell'ospite
- fattori ambientali
- fattori comportamentali
La placca batterica, pur essendo condizione necessaria, risente del ruolo indispensabile dell'interazione con l’ospite. Per questo si riconosce nella Malattia parodontale una componente genetica ed ereditaria.
Numerosi fattori locali (es. fumo) e sistemici (es. diabete) influenzano e determinano in maniera notevole il decorso clinico.
Le gengiviti interessano la gengiva vicina al dente (gengiva marginale) e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento sotto stimolo meccanico e, talvolta, da aumenti di volume. Si tratta di quadri clinici completamente reversibili, se adeguatamente trattati.
Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione del sistema di sostegno del dente. Si manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva. Sono sempre precedute da gengivite e, quindi, se si previene quest'ultima, è possibile prevenire la ben più grave parodontite.
Il segno caratteristico delle parodontiti è la formazione della tasca parodontale associata a mobilità dentaria. Ma vi sono altri sintomi come alitosi,sanguinamento spontaneo, ascesso parodontale, recessioni gengivali.
Quanti tipi di parodontite esistono?
Sulla base dell’intensità e della velocità con cui colpisce i tessuti gengivali, possiamo distinguere varie tipologie:
Parodontite cronica
È caratterizzata da una progressiva e lenta perdita dei tessuti ed è spesso associata ad un eccesso di depositi di placca batterica e tartaro all’interno del cavo orale. I fumatori sono i soggetti maggiormente colpiti e sono anche, molto spesso, inconsapevoli.
Parodontite aggressiva
È aggressiva perché comporta una perdita piuttosto rapida dei tessuti. A differenza della parodontite cronica che ha un andamento graduale ma esteso a tutte le arcate dentarie, questa tipologia agisce localmente andando a distruggere i tessuti di supporto del dente in maniera più veloce e circoscritta, ad esempio attaccando prevalentemente gli incisivi e i primi molari.
Parodontite ulcero-necrotica
In questo stadio avanzato, le papille e le gengive sono ricoperte da una patina giallognola, perché soggette a necrosi o ulcerazione. Il sintomo più evidente è il sanguinamento spontaneo e spesso si manifesta in concomitanza di malattie sistemiche.
Come curare la parodontite?
Obiettivo principale dello specialista di fronte ad un paziente con malattia parodontale è quello di arrestare la progressione della malattia ed evitare o ridurre l’insorgenza di eventuali recidive. Spesso, infatti, i danni provocati dalla paradontite possono essere irreversibili.
Questo avviene principalmente tramite la rimozione del tartaro depositato nella zona lesa e il controllo dell’accumulo della placca batterica. In base alla gravità e allo stadio, la terapia della malattia parodontale può essere chirurgica o non-chirurgica. Sarà il Parodontologo, in seguito a specifici esami diagnostici, ad indicare quale tipo di trattamento intraprendere.
Se soffri di una lieve gengivite, non sottovalutare gli effetti di lungo periodo che può provocare alla tua salute orale. Richiedi una visita di controllo!